Vuoto a rendering

nov 18, 2016 Off Comments in Altri progetti by

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L’importante (qualitativamente molto più che quantitativamente) patrimonio culturale italiano è raccontato come un pesante fardello sulle spalle del budget dello Stato. Esso non vive solo di magnifiche decorazioni, mura, superfici preziose, gioielli, strumenti musicali, archivi, ma vive anche dei suoi “vuoti”. Vuoti che un tempo non erano tali e che dunque hanno tutta la storia del loro abbandono da raccontare. Vuoti che si pensa quasi sempre a riqualificare attraverso interventi materiali che inevitabilmente impegnano risorse economiche anche importanti ma purtroppo mai sufficienti soprattutto in termini di sostenibilità.

Ma cosa succede quando questi vuoti sono lasciati per troppo tempo a loro stessi, in attesa di opere di riqualifica? Spesso le loro condizioni si deteriorano, incrementando esponenzialmente i costi dell’atteso intervento di recupero.

Vuoto a rendering è un’iniziativa che si propone di riattivare la frequentazione dei luoghi culturali abbandonati, vuoti, in attesa di restauro, beneficiando di tecnologie ad oggi ubique (quali app per dispositivi mobili) e riusando possibilmente contenuti digitali già disponibili, seguendo un progetto di riqualifica a basso impatto economico. Il progetto è all’insegna della sostenibilità anche dal punto di vista “cognitivo”, in cui i contenuti digitali non generano un “filtro” tra il visitatore e ciò che gli è possibile guardare e sentire, bensì originano un filo conduttore, memorabile, che accompagna il visitatore attraverso gli spazi ri-esplorabili e finalmente ri-esplorati.

Contact: barbara.balbi@centroscienzanuova.it